Proserpina è figlia di Cerere, la dea che innaffiava e seminava i campi del mondo. Un giorno mentre coglie i fiori presso la fonte Aretusa, viene rapita da Plutone, dio dell’Ade, perché si sente solo e malinconico, perché vuole farla sua sposa e regina degli inferi.
Lo strappo dei fiori già denota l’arrivo di un momento , visto come momento di “violazione”.
Quando Cerere scopre che la figlia è scomparsa inizia a cercarla e trascura la Terra, che inizia a morire.
Qui si ha la prima fase alchemica, quella della morte (nigredo). Quando scopre che la figlia è stata rapita, Proserpina ha già mangiato i frutti negli inferi e per questo non può più abbandonarlo. Giove chiede a Cerere di tornare a curarsi della Terra, ma lei lo farà a patto di riavere sua figlia. Giove può solo ottenere che stia 6 mesi nell’olimpo e 6 negli inferi.
Proserpina quindi indica una doppia realtà e il divenire:la fanciulla che risorge ogni anno e la regina degli inferi. il ritorno da Plutone indica la morte , per rinascere in primavera,precisa corrispondenza alchemica del continuo divenire, della circolarità della natura e della trasformazione da imperfezione e perfezione.
Alice DI Bernardo 01/03/2015
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