giovedì 9 ottobre 2014

I TAROCCHI

STORIA:
 Le origini dei Tarocchi si perdono nella leggenda… infinite sono le origini che gli si attribuiscono.
Diversi sono i filoni di pensiero: per alcuni studiosi gli zingari, che nel Medioevo sarebbero stati i soli detentori della  cartomanzia, li avrebbero portati in Europa dall’Egitto; per altri li avrebbero portati in Europa i Crociati, in particolar modo i Templari, da Istraele; altri ancora collocano la loro nascita in India o in Cina.
Ciò che la storia afferma con sicurezza è che i primi documenti che si riferiscono ai Tarocchi risalgono al tardo Medioevo, quando i potenti iniziarono ad interessarsi a questo gioco ed incominciarono ad essere emesse le prime proibizioni al popolo dei giochi d’azzardo con le carte. Tuttavia, non è chiaro se sin dall’inizio si utilizzassero mazzi completi di 78 carte o solo in un secondo tempo fossero messi insieme i 22 Arcani Maggiori e i 56 Arcani Minori.
La maggior parte degli studiosi considera i 22 Arcani una creazione italiana, mentre i 56 Arcani Minori sembrano derivare da mazzi arabi importati in Europa nel Medioevo; la fusione dei due separati mazzi probabilmente risale alla seconda metà del XIV secolo.
Con l’aiuto di strumenti quali l’incisione su stampi di legno o di rame, i giochi di carte si diffusero molto rapidamente. Già nel XVI secolo un gioco di Tarocchi modificato, conosciuto con il nome “Tarocco di Marsiglia” divenne molto popolare.
Ancora oggi in alcune zone europee il Tarocco viene usato per giocare.
Solo nel XVIII sec. i Tarocchi vengono considerati dal punto di vista esoterico, quando Court de Gobelin, appartenente alla massoneria, afferma che l’origine dei Tarocchi è egiziana: i Tarocchi sarebbero geroglifici appartenenti al libro di Toth Dall’Egitto i Tarocchi si sarebbero diffusi in Europa grazie ai Gitani

La divinazione non è un’indagine scientifica e neppure una pratica religiosa,,ma semplicemente un’attività intellettuale,un’arte, volta a scrutare i segni della fortuna ,propizia o no che sia,per volgere a proprio favore questa conoscenza. Nulla a che fare quindi,con la predizione di un destino predefinito,ma piuttosto con il desiderio di preordinarlo grazie alla virtù proprie di ciascun individuo.

La cartomanzia è semplice divinazione e ha con le altre pratiche un comune denominatore:un operatore utilizza un supporto costituito da immagini o simboli e dopo averne estratto alcuni  casualmente,procede ad analizzarli.

COME AVVIENE UN “GIRO DI CARTE”: il cartomante si concentra sulla domanda del consultante rendendola  più esplicita e semplice possibile e mischia le carte (io di solito faccio tagliare il mazzo all’altra persona ma è una decisione personale,ognuno fa come si sente). Ora inizia il “gioco”. Il cartomante dispone le carte a seconda di uno schema prefissato(in seguito ve ne posterò alcuni) o di uno schema mentale che ha scelto (la cosa più importante è assecondare le sensazioni) e poi passa ad analizzare le carte. A seconda della disposizione  delle carte e dalle sensazioni del cartomante,si avrà una decifrazione della situazione.

I libri “migliori”  sui tarocchi sono questi,consigliati da molti. Io ho “i Tarocchi dei Visconti” della DeAgostini e devo dire che mi sono trovata proprio bene

-Tarocchi di Oswald Wirth – Un famoso classico scritto nel 1924, ricco di simbologia
esoterica, alchemica, astrologica
-I Tarocchi di Stuart R. Kaplan – Un manuale sintetico e piuttosto completo del 1972 scritto
dall’esperto collezionista autore della voluminosa Encyclopedia of Tarot.
.I Tarocchi Aurei di Giovanni Pelosini – Manuale sugli Arcani Maggiori interpretati alla
luce della mitologia e dell’esoterismo con la chiave di lettura del simbolo universale della
spirale.

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